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Ria Grant Thornton al fianco delle imprese e delle aziende pubbliche per la certificazione dei bilanci di sostenibilità come fattore strategico per una crescita sostenibile a benefici di tutti, in linea con obiettivi dell'Agenda ONU 2030
di Marco Bassi e Michele Dodi, amministratori e partner di Ria Grant Thornton
La pandemia ha messo ancora di più in evidenza le relazioni e impatti tra esseri umani, imprese, ambienti di lavoro e natura. Di questi giorni la pubblicazione dell’edizione 2020 del ‘Rapporto sullo Sviluppo Sostenibile’ del Network globale Sustainable Development Solutions Network (SDSN), promosso dalle Nazioni Unite, che rileva importanti passi in avanti nell’implementazione dell’Agenda 2030 a partire dagli storici Accordi di Parigi del 2015 ad oggi. Al tempo stesso il Rapporto mette in luce la necessità di ulteriori sforzi e cambio culturale, come individui e come organizzazioni, per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile al fine di contrastare gli effetti della pandemia su ciascuno obiettivo. Le persone, grazie all'impegno straordinario dei giovani, le imprese, e chi le guida, hanno un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e delle trasformazioni necessarie per raggiungerli e per un processo di ricostruzione e di resilienza post pandemia più equo e sostenibile per tutti.
In questo contesto, così come in pochi mesi quasi tutti hanno imparato a vivere e lavorare con "la mascherina", per portare un esempio semplice e concreto, così è sempre più auspicabile implementare un cambio di abitudini e di cultura ad esempio nel contesto e buone pratiche delle imprese e aziende pubbliche che investono e credono che l'innovazione, la cultura manageriale, la crescita della competitività e il miglioramento dei servizi ai clienti e alla collettività possa comprendere nelle sue strategie l'adesione e l'implementazione di bilanci sostenibili su base volontaria.
Recentemente è stato pubblicato dal quotidiano Il Sole 24 ore un interessante articolo sugli ottimi risultati e buone pratiche di sostenibilità implementate dal Gruppo Acque Bresciane; gruppo - si legge nell'articolo - da 82 milioni di euro, 263 dipendenti e 4.044 mila chilometri di acquedotto in gestione che copre 93 comuni della provincia di Brescia dove abitano 550.000 abitanti. Il bilancio green di Acque Bresciane viene certificato, su base volontaria, dalla società di revisione Ria Grant Thornton. Tra le righe si possono evincere alcune informazioni utili, non sempre note, anche per altri imprenditori e gestori di aziende pubbliche sui vari benefici prodotti da chi si impegna nel redigere e implementare bilanci sostenibili. Pensiamo a una migliore reputazione, alle relazioni e coesione sul territorio tra le diverse Parti coinvolte – ad esempio nel caso del Gruppo Acque Bresciane – negli investimenti per migliorare la gestione del sistema idrico, bene primario universale, oppure in termini di condivisione dei principali dati aziendali e delle attività svolte, agli obiettivi di sviluppo sostenibile inseriti nel piano industriale, alle informazioni del bilancio di sostenibilità che i sindaci ovvero gli amministratori locali possono poi condividere con messaggi comprensibili ai cittadini (come appunto nel caso di Acque Bresciane e dei 93 comuni coinvolti), negli impegni concreti nella lotta ai cambiamenti climatici con l'avvio di un percorso per il calcolo della Carbon Footprint (impronta di carbonio) e un programma di investimenti per la resilienza delle infrastrutture e la sostituzione delle reti.
Clicca qui per leggere l’articolo completo su “Il Sole 24 ore” [ 205 kb ]