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Le previsioni per il business nella eurozona continuano ad essere positive nel terzo trimestre (Q3) del 2017, secondo le risposte dei 1.500 ceo e manager intervistati trimestralmente in 36 paesi per il Grant Thornton international business report.
L’ottimismo rimane stabile rispetto al secondo trimestre (Q2) per il 57% del campione intervistato. La crescita del pil nella eurozona tocca il livello più alto dal secondo trimestre del 2011, con particolare evidenza su alcuni stati europei tra cui l’Italia dove il livello dell’ottimismo cresce dal 34% in Q2 al 48% in Q3, la Grecia migliora di 18 punti percentuali, l’Irlanda avanza al 64% con + 4 punti, in Francia sale al 41%.
Le previsioni in UK sono in contro tendenza in relazione alla difficile e incerta fase attuale di negoziati post Brexit. Il livello di ottimismo cala al 9%, 13 punti in meno rispetto il precedente trimestre e comunque il dato più basso dal primo trimestre del 2013. Ciò detto il 52% degli imprenditori e manger inglesi prevedono che i ricavi miglioreranno così come l’export e i prezzi al consumo.
“L’eurozona sta attraversando un periodo particolarmente positivo” – afferma Alessandro Fusellato, partner di Grant Thornton Consultants e public sector leader. “L’Italia è tra i paesi membri della Ue che hanno migliorato di più le aspettative di crescita e gli altri indicatori macroeconomici per i prossimi 12 mesi. Più in generale gli intervistati ritengono gli ultimi 2 trimestri i migliori dal 2013.
Queste aspettative positive degli imprenditori europei sono conseguenza dei risultati della politica monetaria e delle misure intraprese dalla Bce per sostenere e rilanciare l’economia, compresi gli interventi di quantitative easing e le azioni di impatti sul calo dei tassi di interesse”.
Le previsioni di ottimismo sono diffuse in modo diverso tra i vari paesi europei. In Germania e Spagna il numero di risposte positive è leggermente calato per i ricavi pur mantenendo una percentuale alta del campione favorevole, rispettivamente 68% e 45%, e in termini di export in relazione alla riduzione di investimenti in Cina. L’incertezza politica in Germania con la rielezione di Angela Merkel con una ristretta maggioranza e l’avanzata della ultra destra, così come il conflitto istituzionale in Spagna tra Madrid e Barcellona hanno creato incertezza politica e quindi economica.
La Francia continua a beneficiare dell’effetto Macron, con previsioni positive dei principali indicatori, come ottimismo generale, ricavi, prezzi al consumo, esportazioni, profittabilità, investimenti infrastrutturali.
“Le aspettative degli imprenditori e manager italiani per i prossimi 12 mesi, sono tra le più positive nel panel dei paesi europei intervistati” – continua Fusellato. “In particolare tra gli indicatori più interessanti, oltre al livello di ottimismo al 48% con + 14 punti, i ricavi al 44% (+4 punti), export passa da 24% a 34% del campione, la profittabilità rimane ben posizionata al 44%, R&D a 58% ai massimi livelli dal 2013, così come le aspettative di investimenti in impianti e macchinari al 72%.
Sono migliorate anche le aspettative degli investimenti nelle infrastrutture e su questo vale una considerazione più generale sulle politiche di pianificazione infrastrutturali del Governo e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. La Salerno-Reggio Calabria, la Variante di Valico e l’alta velocità della linea Treviglio-Brescia rappresentano tre progetti nazionali che hanno segnato un cambio di passo rispetto al passato.
Il settore delle infrastrutture pubbliche sta vivendo un periodo positivo di processo, in termini di cornice regolatoria, di nuovo codice di procurement pubblico, di linee guida per le valutazioni degli investimenti nei lavori pubblici del Ministero delle infrastrutture e dei trasposti grazie al progresso normativo dell’ultimo periodo”.