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Per competere in tempi incerti come questi è strategico per le imprese del mid-market puntare su una cultura inclusiva che valorizzi diversità e talenti delle persone e sulla sostenibilità, così come in investimenti digitali e cybersecurity.
Ria Grant Thornton ha aderito a Valore D, la prima associazione di imprese italiane che promuove “l’equilibrio di genere” e una cultura inclusiva per la crescita delle aziende, in linea con le strategie di People & Culture definite a livello mondiale dal network Grant Thornton International.
Secondo i dati dell’ultima edizione IBR, l’indagine globale di Gran Thornton sulle aziende del mid-market, il 41% (40% nel 2022) dei manager italiani intervistati si aspettano una crescita dell’occupazione, meglio della media Ue che rimane stabile al 38%. Tra i principali fattori che i manager considerano in grado di influenzare il mercato nel 2023, il rallentamento della crescita economica, l’alto tasso di inflazione e l’incremento degli attacchi informatici.
Le aziende si trovano ad affrontare la necessità di indirizzare e rafforzare i propri business verso nuovi percorsi, attraverso l’evoluzione di una cultura informatica articolata in infrastrutture sempre più performanti, implementando sistemi più sicuri. I recenti investimenti di Ria Grant Thornton dell’It rappresentano l’opportunità per entrare nel mercato come player di esperienza e con alte professionalità, in affiancamento alle aziende per tutto ciò che riguarda l’It, supportandole nella crescita e nell’evoluzione del business anche nel digital e nella cybersecurity.
Riguardo invece la sostenibilità, serve investire di più sulla formazione per una nuova filosofia aziendale che sappia interpretare le tematiche ESG. Le best practices maturate da società di advisory come Ria Grant Thornton possono aiutare a creare negli stakeholders una maggiore consapevolezza culturale e una visione di sviluppo sostenibile del futuro.
In confronto quotidiano con imprenditori e manager, come in occasione delle tappe di “Industria Felix” che sosteniamo, è fondamentale e ci permette di comprendere che i fattori di successo per la crescita – che premiano le eccellenze nei numeri e nei comportamenti – valorizzano azioni e strategie aziendali volte allo sviluppo sostenibile.
La tragedia delle inondazioni in Romagna ci porta a riflettere su quanto sia stretta la correlazione tra azione umana e cambiamenti climatici; irrinunciabile una visione che tenga conto di una cultura aziendale tangibile sostenibile, di un’economia circolare che rispetti la natura, investa e produca in modo responsabile. Imprenditori e manager possono essere promotori di questo sviluppo nelle organizzazioni aziendali in cui operano, permettendo di innescare un circolo virtuoso che porti personale dipendente, istituzioni, società civile a far propria tale consapevolezza.