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Riflettendo su questi temi importanti, rappresenta una buona notizia che la professoressa di Harvard, Claudia Goldin abbia vinto il premio Nobel per l’economia 2023 per “aver migliorato la nostra comprensione sugli esiti del mercato del lavoro femminile”. La Professoressa Goldin ha contribuito a mettere in luce i fattori che hanno influenzato e continuano a incidere sull’offerta e sulla domanda di lavoro femminile, riconoscendo l’importanza della prospettiva di genere nello sviluppo di un sistema economico sano e prospero.
In Italia Ria Grant Thornton, member firm del network mondiale di audit e consulenza Grant Thornton International, è da anni la società partner tecnico per la rilevazione dei dati di imprese che si sottopongono a valutazione da parte del Winning Women Institute (WWI) per l’ottenimento della certificazione della parità di genere sulle azioni di valorizzazione del talento e del valore femminile in tutte le sue forme e processi interni ed esterni; partnership tecnica con WWI nata grazie a una iniziativa ideata da Angelo Giacometti, partner di Ria Grant Thornton.
Recentemente sono stato invitato in Foro Buonaparte a Milano dove si è tenuta la cerimonia di premiazione delle imprese che hanno ottenuto la Gender equality certification di Winning Women Institute e quelle che hanno conseguito la Certificazione UNI/PdR 125:2022. Ho imparato molto nel confronto con le ceo donne che ho conosciuto tra le 12 aziende che hanno ricevuto il Premio 2023 ideato da WWI “per aver saputo mettersi in discussione e intrapreso un percorso complesso di consapevolezza, dimostrando costanza e dedizione per il raggiungimento di standard elevati, oltre che di eccellenza operativa, qualità e sostenibilità”.
Tra le altre iniziative in questo ambito intraprese da Ria Grant Thornton, l’aver aderito a Valore D, la prima associazione di imprese in Italia che promuove “l’equilibrio di genere” e una cultura inclusiva per la crescita delle aziende, in linea con le strategie di People&Culture definite a livello mondiale dal network Grant Thornton International.
Secondo il rapporto annuale “Women in Business” 2023 di Grant Thornton, per quanto riguarda la situazione in Italia, le posizioni di ceo occupate dalle donne nel 2023 sono aumentate, con il 24% di donne ai vertici aziendali (il 20% nel 2022) e il 34% nei ruoli nel senior management (30% nel 2022), in linea con la media europea. Risulta in calo la percentuale di aziende senza presenze femminili nel senior management, che attualmente si assesta al 7%, portando così l’Italia a posizionarsi tra i primi posti dell’Eurozona.
La mia percezione con le aziende che frequento per lavoro è che stiamo progredendo ma c’è ancora un lungo tratto di strada da fare, specialmente in termini culturale e sociali e nelle pratiche aziendali che possono migliorare la flessibilità e il più efficace equilibrio tra lavoro online e in sede. Nell’ultimo anno si riscontra un aumento di presenze femminili nel senior management grazie a una maggior trasparenza nelle organizzazioni, alla rendicontazione del divario retributivo di genere che ancora non ha raggiunto livelli adeguati.
Secondo il World Economic Forum, le prime dieci economie hanno migliorato almeno l’80% dei loro divari di genere, con i Paesi del Nord Europa in vetta alla classifica grazie alle capacità di aver saputo mettere a frutto il potenziale che c’è nella diversità.