Il secondment raccontato da Eleonora Rappa, Senior presso Grant Thornton LLP, Boston
The video is playing. This video is playing in mini-player mode.

Cosa ti ha spinto a fare il secondment, e perché negli Stati Uniti?
Ho sempre voluto vivere all’estero. Durante l’università avevo già fatto delle esperienze brevi proprio qui negli USA. Lavorare all’estero però è diverso. È un’esperienza travolgente, ti permette di metterti alla prova sia dal punto di vista umano che professionale.
La scelta degli USA è stata facile. Mi sono innamorata di questo Paese durante i viaggi precedenti: la loro cultura è distante dalla nostra ma non troppo e questo mi ha aiutato ad ambientarmi più velocemente. Gli americani sono divertenti, si prendono 
poco sul serio e sono molto aperti mentalmente. Mi hanno fatta sentire subito a casa.

Com’è l’impostazione del lavoro? Ci sono differenze con quella italiana?
Sì, l’impostazione è diversa. C’è grande attenzione alla gerarchia, i ruoli e i compiti di ciascuno sono ben delineati. Il gruppo di lavoro si riunisce due volte al giorno, per commentare e condividere lo stato del lavoro. L’incontro è tracciato: ognuno di noi ha delle dashboard in cui segnare cosa si sta facendo, quanto manca al conseguimento del lavoro, e quante ore pensiamo possano servire. Anche il processo di review è passato al microscopio, e ogni documento  è rivisto e commentato da tutti i componenti del team.
All’inizio è stato difficile adattarsi a questa metodologia. La mancanza di elasticità lega l’operato del singolo ad una to do list con dei paletti molto stretti e ad un controllo quotidiano. Ad oggi però credo che questa metodologia sia efficace.

Come viene vissuta la professione? L’equilibrio tra vita privata e lavoro è valorizzato?
Nell’ufficio di Boston il gruppo di lavoro definisce le proprie priorità e gli obiettivi in modo giornaliero. In questo modo è possibile organizzarsi e ritagliare del tempo per sé stessi. Quando non siamo in busy season, in cui lavoriamo anche 12 ore al giorno, ci atteniamo alle ore pianificate e gli straordinari sono più l’eccezione che la regola. Così è possibile utilizzare  al meglio il proprio tempo libero e istituire un corretto equilibrio tra vita professionale e privata.
Inoltre, anche durante l’orario di lavoro ci sono occasioni per “staccare la spina” e allentare la pressione come l’aperitivo del venerdì con il team di lavoro.

 

È un’esperienza travolgente, ti permette di metterti alla prova sia dal punto di vista umano che professionale

 

Eleonora Rappa